Quali sono le patologie potenzialmente trattabili tramite adroterapia
Meningiomi intracranici con particolare riferimento a meningiomi in sedi critiche (come ad esempio la base del cranio) e meningiomi ad alto grado di aggressività
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Cause dei Meningiomi intracranici
Sebbene le cause dei meningiomi intracranici non siano ancora perfettamente definite, sono stati individuati dei fattori di rischio che possono influire sulla comparsa di questi tipi di tumore. I meningiomi sono stati riscontrati più frequentemente nei pazienti sottoposti a pregressa radioterapia sul cranio, in particolar modo quella non frazionata e non stereotassica utilizzata in passato. La radioterapia attuale infatti permette di attaccare le cellule tumorali in modo più definito, convergendo le radiazioni in punti specifici e salvaguardando le strutture sane. Numerosi studi effettuati negli Stati Uniti hanno evidenziato come l’utilizzo di raggi X in ambito odontoiatrico abbia aumentato il rischio di meningioma.
Anche i fattori genetici possono influire sulla comparsa dei meningiomi intracranici: è stato riscontrato che gli individui affetti da neurofibromatosi di tipo 2 (NF2) hanno un rischio più elevato di sviluppare questa tipologia di tumore, in particolar modo meningiomi maligni e multipli.
Sintomi dei Meningiomi intracranici
Come abbiamo precedentemente analizzato, i meningiomi intracranici sono tumori a lenta crescita. Questo significa che nella maggior parte dei casi sono asintomatici fino a quando non raggiungono dimensioni elevate. Per questo motivo è possibile che un individuo venga a conoscenza di aver sviluppato questo tumore attraverso una TAC o una Risonanza Magnetica cerebrale effettuata per altre patologie.
I sintomi dei meningiomi intracranici sono dovuti alla compressione esercitata dalla lesione sulle strutture nervose, per cui possono variare a seconda della localizzazione del tumore e del tipo di struttura nervosa compromessa.
In linea di massima i sintomi dei meningiomi possono includere:
- Mal di testa
- Stato confusionale
- Sonnolenza
- Debolezza muscolare
- Disturbi visivi come diplopia o peggioramento della vista
- Disturbi del linguaggio
- Nausea
- Vomito
- Crisi convulsive
- Cambiamento della personalità come apatia, aggressività o depressione
- Deficit neurologico
- Perdita dell’udito o disturbi come ronzii
- Vertigini
Diagnosticare il meningioma intracranico è particolarmente difficile per una serie di fattori. Innanzitutto essendo un tumore a crescita lenta, spesso è asintomatico. Inoltre, quando è presente una sintomatologia, questa può essere ricondotta dall’individuo ad un normale processo di invecchiamento e dal medico ad una serie di altre patologie. Per questi motivi una corretta diagnosi di meningioma intracranico potrebbe richiedere anche diversi anni.
In caso di sospetto meningioma è necessario effettuare in primis un’accurata valutazione neurologica. Successivamente è doveroso affidarsi a tecniche di imaging con strumenti diagnostici come:
- TC (tomografia computerizzata)
- RM (risonanza magnetica) o RMN (Risonanza Magnetica Nucleare)
- Angiografia cerebrale
- MRS (spettroscopia in risonanza magnetica)
Al momento però l’unico modo per ottenere una diagnosi certa è attraverso la biopsia, che permette al medico sia di valutare se il tumore è benigno o maligno, sia di classificarlo di conseguenza.
Trattamento dei Meningiomi intracranici
Quando possibile, soprattutto in caso di meningiomi benigni, il trattamento più indicato per minimizzare i rischi per il paziente è quello neurochirurgico. Il tumore viene asportato chirurgicamente tramite craniotomia: l’obiettivo è quello di rimuovere sia la massa tumorale principale che tutte le parti aderenti alle strutture più delicate, come vasi e nervi.
Nella maggior parte dei casi però i meningiomi insorgono in zone estremamente critiche e sono particolarmente vascolarizzati, rendendo impossibile il solo trattamento chirurgico. Nei pazienti in cui la rimozione totale del meningioma non è possibile e nei casi di meningiomi intracranici non operabili, si è dimostrata particolarmente efficace l’adroterapia con protoni o ioni di carbonio. Questo trattamento permette un ottimale controllo della malattia a lungo termine, causando effetti collaterali minimi.
Inoltre l’adroterapia si è dimostrata particolarmente efficace nel trattamento di questo tumore in ambito pediatrico: questo trattamento fornisce infatti la possibilità di colpire solamente la zona affetta dal tumore, evitando le zone sane circostanti che nei bambini risultano ancora più sensibili alle radiazioni.