Europa Donna Italia: "Cure eccellenti, ma servono più farmaci innovativi"
Tumore al seno: migliorare l'accesso a terapie innovative
09 apr/20
“L’Italia è stata il primo Paese a tradurre in una normativa nazionale le raccomandazioni europee sull’implementazione dei centri di senologia multidisciplinari, le cosiddette “Breast Unit”, le strutture specializzate nella diagnosi, cura e follow-up del tumore al seno”. A dirlo in un’intervista per il sito di CNAO è Rosanna D’Antona, presidente di Europa Donna Italia, un’associazione che nel 2019 ha compiuto 25 anni e di progetti concreti ne ha realizzati molti. Ma, sottolinea D’Antona, tanti ancora sono da realizzare.
“Ora quasi tutte le Regioni possiedono almeno una Breast Unit e, a partire dal 2018, sono state inserite nei Livelli Essenziali di Assistenza” spiega D’Antona. Eppure, se, sulla carta, la creazione delle Breast Unit è quasi conclusa, tuttavia quelle che rispettano tutti i requisiti previsti sono ancora troppo poche, perciò molto resta ancora da fare sul piano del monitoraggio, anche con il coinvolgimento delle associazioni.
Per quanto riguarda, invece, l’accesso alle terapie innovative, sotto questo aspetto l’Italia purtroppo è spesso in affanno. Sono diversi i casi in cui i pazienti italiani non possono beneficiare di farmaci innovativi già approvati dall’Ema (Agenzia europea per i medicinali) a causa di penalizzanti e difficoltosi passaggi burocratici che ne rallentano le procedure di autorizzazione e di messa in commercio. A complicare le cose si aggiunge il fatto che non tutte le Regioni sono in grado sostenere gli stessi costi e questo genera disequità nell’accesso alle cure innovative.
Europa Donna ha più volte espresso alle Autorità competenti la proposta istituire un tavolo tecnico, con la partecipazione delle associazioni pazienti, che individui soluzioni rapide e concrete per far fronte a questo problema.
Leggi tutta l’intervista: https://fondazionecnao.it/news/europa-donna-italia-al-fianco-delle-donne-con-tumore-al-seno