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La runner milanese supporta CNAO e invita tutti a partecipare a CorriPavia 2025 per sostenere lo Sportello di Ascolto
“Sessualità e Cancro: Parole che Curano”

Cristina Turini: “Correre è anche un atto di solidarietà”

25 set/25

CorriPavia non è solo una corsa: è un’occasione per essere solidali. Quest’anno, iscrivendosi alla gara, sarà possibile sostenere con una piccola donazione il progettoSessualità e Cancro: Parole che Curano”, lo sportello di ascolto e supporto dedicato a pazienti oncologici, partner e familiari. Un servizio inclusivo, gratuito, concreto e umano.

Abbiamo chiesto a Cristina Turini, runner e content creator conosciuta come “Run and the City”, di raccontarci il suo rapporto con la corsa e con l’impegno sociale. Un dialogo che ci ricorda quanto ogni passo, anche il più piccolo, possa trasformarsi in un gesto di solidarietà.

Cristina, per te correre non è solo sport ma anche un modo per trasmettere valori. In che modo la corsa può diventare strumento di solidarietà e vicinanza verso chi vive momenti difficili?

Correre è una forma di libertà, ma anche un modo per sentirsi parte di qualcosa di più grande. Ogni volta che decidiamo di allacciare le scarpe e uscire a correre, possiamo scegliere di farlo anche per chi, in quel momento, magari non può, a prescindere dai nostri obiettivi. L’attività fisica è un atto di solidarietà quando ci mette in connessione con gli altri, quando diventa una voce per chi non ce l’ha, quando ci ricorda che il nostro benessere può generare benessere per qualcun altro. È un movimento fisico che diventa movimento emotivo, sociale, umano.

La community che ti segue su “Run and the City” trova in te ispirazione non solo per allenarsi, ma anche per partecipare a progetti sociali. C’è un’esperienza particolare che ti ha fatto capire la forza del correre “per gli altri”?

A volte comunicare uno stile di vita sano, che comprenda anche la corsa, può generare un’onda potente di solidarietà e cambiamento. Tempo fa chiesi alla mia community cosa si augurava per il nuovo anno (era fine dicembre). Passai due giorni a trascrivere sul mio blog i desideri di tutti quelli che mi avevano risposto (erano tantissimi), e tra questi c’era anche il sogno di una ragazza di correre la sua prima mezza maratona. Ovviamente scrissi un augurio personalizzato anche per lei.
Dopo qualche mese ricevetti una sua email, in cui mi raccontava che era riuscita a superare una grave patologia e anche a realizzare il desiderio di correre la mezza maratona. Mi scrisse che se era riuscita a raggiungere questo obiettivo era anche grazie all’ispirazione che trovava nei miei contenuti. In quel momento mi sono davvero emozionata e anche se questa persona non lo sa, in realtà è stata lei a darmi una grande energia e una grande forza. Scrivo questo perché i social vengono periodicamente demonizzati, ma in realtà la condivisione genera anche tante storie belle e di speranza.

Quest’anno CorriPavia sostiene lo Sportello di ascolto “Sessualità e Cancro: Parole che Curano”, un servizio unico in provincia di Pavia. Perché pensi sia importante parlarne e sostenere con una donazione questo progetto?

Perché il cancro non si porta via solo la salute: spesso spegne l’intimità, lascia vuoti difficili da colmare. Ed è proprio per questo che servono luoghi come questo Sportello, dove tutto ciò che è stato messo da parte può ritrovare spazio, rispetto e cura. Luoghi in cui il tempo si adatta alla persona e non il contrario, dove ogni voce viene ascoltata con delicatezza e competenza. Parlare di sessualità quando si attraversa la malattia è ancora un tabù, ma proprio lì si nascondono le ferite più invisibili — e forse anche le più profonde. Sostenere questo progetto significa restituire dignità a un bisogno autentico, umano, troppo spesso lasciato in ombra.

Cosa diresti a chi vorrebbe iscriversi a CorriPavia 2025 ma si sente insicuro perché non è un runner abituale? Come lo incoraggeresti a partecipare, anche solo con un piccolo passo, per se stesso e per una buona causa?

l mio motto è sempre stato: “Meglio piano che sul divano!” I veri supereroi non sono quelli che tagliano il traguardo per primi, ma quelli che, nonostante le paure o i dubbi, scelgono di mettersi in gioco. CorriPavia non è solo una corsa: è un’esperienza da vivere con il proprio ritmo, che sia camminando, alternando corsa e camminata, o correndo piano. L’importante non è la velocità, ma il significato del gesto: esserci, metterci il cuore, far parte di qualcosa di più grande.

CorriPavia 2025 non è solo una corsa. È un’occasione per stare bene, e per fare del bene.

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