UMANIZZAZIONE DELLE CURE
L'APPROCCIO DI CNAO IN AMBITO PEDIATRICO
29 nov/24
L’umanizzazione delle cure per i pazienti pediatrici e le loro famiglie rappresenta un aspetto cruciale della medicina moderna, soprattutto in contesti diagnostici e terapeutici come la radiologia, dove l’ambiente e il trattamento possono risultare particolarmente stressanti.
CNAO ha scelto di portare avanti un progetto di umanizzazione della Sala TAC mediante l’implementazione di un progetto di realtà immersiva a vantaggio dei piccoli pazienti.
Approfondiamo i dettagli dei benefici e delle strategie che rendono questa pratica così importante con la Dott.ssa Sabina Vennarini – Radiologo - Radioterapista Oncologo Pediatra, Responsabile della Struttura Semplice di radioterapia pediatrica presso l'Istituto Tumori di Milano (INT) e Consulente per la protonterapia pediatrica presso il Centro di Adroterapia di CNAO.
Quanto è importante umanizzare una sala TAC, soprattutto quando si parla di pazienti pediatrici?
I bambini sono estremamente sensibili a nuovi ambienti e a macchinari particolarmente complessi, come quelli utilizzati in una sala TAC. Questo può portare a paura, pianti e rifiuto di collaborare. Umanizzare questa esperienza significa non solo cercare di mettere a proprio agio il bambino attraverso un linguaggio semplice e comprensibile per spiegare cosa accadrà, rendendo l’esperienza prevedibile, ma anche introdurre giochi, animazioni o realtà aumentata, come nel caso di CNAO, per distrarre il bambino durante l’esame.
Un ambiente che favorisce la tranquillità aiuta i piccoli pazienti a sentirsi più al sicuro, non è solo una questione estetica: un ambiente accogliente e familiare aiuta il piccolo paziente a rilassarsi, riducendo il bisogno di sedazione o anestesia, che comportano comunque tempi di recupero più lunghi.
Che ruolo gioca l’ambiente nell’accogliere non solo il bambino, ma anche i genitori?
Non dobbiamo mai dimenticare che, soprattutto in situazioni di stress medico, il benessere del bambino e quello dei genitori sono strettamente collegati. Se un genitore percepisce l’ambiente e il personale sanitario come sicuro e accogliente, sarà più tranquillo e potrà trasmettere questo stato d’animo al figlio. Sapere che il proprio figlio è trattato con empatia e attenzione aumenta la fiducia e riduce il loro stress. È un circolo virtuoso: un genitore sereno aiuta il bambino a sentirsi al sicuro, e un bambino più tranquillo rende il percorso terapeutico meno traumatico.
Quindi c’è anche un impatto sull’efficienza delle prestazioni?
Assolutamente sì. Quando il bambino è a suo agio, è più facile ottenere la sua collaborazione durante le pratiche cliniche in sala TAC. Questo significa meno tempo per prepararlo e minori probabilità di dover ripetere la scansione. Non solo, si liberano risorse preziose: il personale può concentrarsi maggiormente sul lavoro tecnico, riducendo i tempi complessivi per ogni paziente. Questo si traduce in un aumento delle prestazioni giornaliere, permettendo di esaminare più pazienti, inclusi gli adulti, in tempi più rapidi.
Quali sono gli strumenti che possono aiutare a creare questa atmosfera “umanizzata”?
Ci sono diverse soluzioni che possono fare la differenza. CNAO ha deciso di adottare una soluzione immersiva personalizzata. Grazie all’utilizzo di sistemi di proiezione il piccolo paziente entrerà in un ambiente magico, ricreando all’interno della sala TAC la storia della nostra mascotte “MeV Super-Eroe” e il suo viaggio nello spazio. Un intervento di questo tipo permetterà di trasformare un’esperienza difficile in un’avventura.
L’umanizzazione non solo migliora l’esperienza del paziente, ma trasmette quanto il CNAO si prenda cura delle persone a livello globale, non solo della loro malattia.
Al contempo un ruolo importante è anche rappresentato dalle persone, il personale CNAO è formato per interagire con i bambini in modo empatico e rassicurante, e questo è davvero un aspetto cruciale. Questo approccio combinato riduce non solo il carico emotivo, ma anche quello operativo.
Perché, in definitiva, è importante investire in questa direzione?
Perché i benefici sono molteplici e tangibili. Miglioriamo l’esperienza del paziente, dei genitori e del personale sanitario, garantendo esami di qualità e tempi ottimizzati. Ma c’è anche un vantaggio meno tangibile, ma altrettanto importante: umanizzare questi spazi è un atto di rispetto e cura per il paziente, che si sentirà accolto non come un numero, ma come una persona. E quando parliamo di bambini, stiamo anche gettando le basi per un rapporto più sereno con il sistema sanitario nel loro futuro.
Grazie alle donazioni di privati e delle associazioni Amici del 4 Piano - Gli Amici del Sorriso OdV, Perchè tu Sorridi - Associazione di Volontariato, Assocazione sportiva La loggia dei martelli di Ivrea, Fondazione Asino per la Neurochirurgia Oncologica, Lions Club Valli Curone e Grue sono stati raggiunti i fondi necessari a realizzare il progetto.