Un esame di stato speciale per la studentessa Martina Fortuna
LA MIA TESINA DI MATURITÀ SULL’ADROTERAPIA
07 lug/21
Martina Fortuna, 19 anni, vive a Fermo dove ha frequentato il liceo scientifico “Temistocle Calzecchi Onesti”. Il sorriso di questa giovane studentessa marchigiana oggi brilla ancora di più perché Martina ha da poco tagliato un importante traguardo: l’esame di maturità. Il suo percorso di studi l’ha portata a conoscere il CNAO e questo incontro ha lasciato un’impronta indelebile, tanto che pochi giorni fa Martina ha sorpreso la commissione d’esame presentandosi con un modellino del sincrotrone del CNAO. Tra le mani, orgogliosa, teneva stretta anche una tesina sull’adroterapia.
Martina, prima di dirci com’è nata l’idea di scrivere un elaborato sull’adroterapia, ti va di raccontarci come hai conosciuto il CNAO?
Ho conosciuto il CNAO grazie a una conferenza organizzata dalla mia scuola due anni fa: nella prima parte, gli esperti del Centro ci hanno parlato dell’attività clinica, mentre nella seconda hanno approfondito varie tematiche legate alla fisica. In quel momento sono rimasta affascinata soprattutto dall’aspetto medico perché ho trovato sin da subito straordinario che grazie all’adroterapia si potesse trattare un paziente con il cancro senza ricorrere alla chirurgia, ma con una tecnica efficace e poco invasiva. Per quanto riguarda la fisica, invece, sono rimasta senza parole perché questo tipo di tecnologia (acceleratori di particelle, adroni e quark, fasci di particelle) mi sembrava quasi al limite della fantascienza…!
L’anno scorso, durante una visita al CERN di Ginevra, ho avuto modo di capire che non era fantasia ma una realtà vicina a noi tutti. Del CERN mi ha colpito in modo particolare il fatto che così tanti esperti (fra cui medici, fisici, ingegneri, ecc.) provenienti da diverse parti del mondo collaborino per un unico obiettivo: il progresso scientifico. Mi sono resa conto che grazie alla collaborazione si possono raggiungere traguardi davvero importanti. Quest’anno, inoltre, la mia classe ha partecipato telematicamente a una conferenza con Sandro Rossi, direttore generale del CNAO. Quel giorno ho capito in modo ancor più approfondito che cos’è l’adroterapia, per quali tipi di tumori è indicata, cosa la differenzia dalla radioterapia tradizionale, ecc. Mi sono molto appassionata all’argomento.
Veniamo alla tesina, perché hai scelto di scriverla sull’adroterapia?
Per l’esame di maturità di quest’anno ognuno di noi doveva scrivere un elaborato incentrato sulle materie d’indirizzo e nel nostro caso si trattava di matematica e fisica. Io ho pensato subito all’adroterapia e al sincrotrone. Desideravo approfondire questi temi ancora di più e, allo stesso tempo, parlare di qualcosa mi interessasse in maniera particolare. Per scrivere il mio elaborato ho utilizzato gli appunti presi durante la preziosa conferenza con Sandro Rossi, ho consultato due tesi di laurea e alcune informazioni presenti nel sito del CNAO. Poi ho rielaborato il tutto cercando di fare un discorso coeso, strutturato e il più chiaro possibile: la mia idea era quella di trasmettere lo stesso stupore ed entusiasmo che io per prima ho provato scoprendo l’esistenza di una tecnologia così avanzata per la cura dei tumori radioresistenti o non operabili. A tal proposito, ho corredato il mio elaborato di grafici, creando una presentazione che illustrasse in modo molto schematico i contenuti del mio progetto, arricchendola con altri grafici e foto.
Non solo una tesina, hai lavorato anche a qualcos’altro…
Esatto! Con l’aiuto dei miei genitori e del mio fidanzato ho voluto preparare un modellino del sincrotrone: per farlo abbiamo utilizzato pezzi di legno di varie dimensioni, tagliati, levigati e poi dipinti con diversi colori in base ai componenti che rappresentavano, con perline e un filo in nylon per unire tutti i pezzi e per rappresentare il percorso degli adroni all’interno dell’acceleratore dalla sorgente alla sala di trattamento. È stato molto bello lavorare al modellino!
Martina, il tuo prossimo traguardo?
Il mio sogno nel cassetto è contribuire alla ricerca medico scientifica in cui credo fermamente e per questo continuerò i miei studi nell’ambito scientifico sanitario.