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"Portiamo i supereroi al CNAO"

"Portiamo i supereroi al CNAO"

Per accogliere i pazienti pediatrici Alice Mancin e Sandra Montana, tecnici sanitari di radiologia medica, hanno creato
MeV, il supereroe cagnolino che aiuta i bambini ad affrontare le terapie, e le maschere con i disegni di Superman, Spiderman,.

12 apr/19

Cosa significa accogliere i bambini che si sottopongono al trattamento con adroterapia?

La maggior parte dei bambini in cui è auspicabile un trattamento adroterapico hanno già eseguito altre terapie, quindi si tratta di bambini stressati sia fisicamente che psicologicamente.
Ne deriva quindi: paura, diffidenza ed angoscia nell'affrontare nuove esperienze terapeutiche che potrebbero rivelarsi traumatiche almeno quanto le precedenti.
Per il successo della terapia è necessario puntare sulla capacità della comunicazione verbale  e non, sia con il piccolo paziente e sia con la famiglia.
L'adroterapia è di per sé indolore, ma richiede collaborazione da parte dei pazienti.
Il nostro intento nell'accoglienza del bambino è quello di riuscire a creare fin dal primo momento un approccio positivo in lui e di instaurare un rapporto di fiducia cosicché possa vedere in noi, non dei medici dal camice bianco, bensì degli amici pronti ad ascoltarlo .

Cosa fate al CNAO per metterli a loro agio?

Spiegare loro il percorso terapeutico non è semplice. Un fattore determinante per il successo del trattamento è la condizione psicologica del bambino e della sua famiglia.
Già dalla prima visita, mentre i familiari discutono con il medico, noi accogliamo il bambino portandolo a visitare il Centro e raccontando la favola di MeV.
Mev è un cane supereroe che mentre sta giocando viene colpito da un missile che simboleggia la malattia. Dovrà pertanto  intraprendere un viaggio verso la Luna per trovare la ricetta magica custodita da un folletto che gli consentirà di stare meglio.
Per raggiungere la Luna dovrà salire su un'astronave disegnata in modo molto simile alle nostre apparecchiature diagnostiche e terapeutiche.
Ci siamo impegnate a trovare un modo semplice e divertente per descrivere l'iter di terapia. Questa fiaba illustrata racconta in chiave diversa tutte le fasi di trattamento a cui il bambino verrà sottoposto.
Abbiamo anche cercato di rendere più accogliente la sala d'attesa con giochi e colori e meno "spaventose" le maschere  termoplastiche utili ai fini radioterapici raffigurando i vari personaggi dei cartoni animati.


Come è nata l’idea di pitturare le maschere?

La comunicazione non è una lezione di medicina ma un "entrare in sintonia" con il bambino e quale modo migliore se non attraverso i propri supereroi!
 L'ostacolo più grande e che fa più paura è quando si deve indossare la maschera termoplastica: rigida, bianca, bucherellata solo vicino naso e bocca per consentire di respirare.
Per rendere meno traumatico questo momento e trasformarlo in gioco abbiamo pensato che vederle colorate ed identificarsi in un personaggio familiare ed ammirato dai bimbi possa aiutare. Ogni bambino si identifica in un supereroe che lo accompagnerà e rassicurerà in tutto il ciclo di terapia!
Attraverso opportuni corsi di formazione e sulla base della nostra esperienza abbiamo sviluppato questo progetto e cominciato a dipingere le maschere.
Cerchiamo continuamente di migliorare il nostro metodo di pittura e disegno, in modo tale da renderle sempre più realistiche e precise.
Non esiste niente che dia più soddisfazione di vedere le ansie dei bimbi trasformarsi in  sorrisi appena prendono in mano  la loro maschera: ne risultano soddisfatti e meno impauriti.

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