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“Più prevenzione per fermare il cancro”

“Più prevenzione per fermare il cancro”

La nostra intervista a Francesco Schittulli, senologo-chirurgo, oncologo e presidente nazionale della LILT, Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori.

09 lug/19

 

In Italia le terapie oncologiche sono migliorate molto negli ultimi decenni, ma crescono le nuove diagnosi. Qual è il ruolo della prevenzione? Bisogna fare di più per informare le persone?

Contro il cancro abbiamo due armi: la ricerca e la prevenzione. La prima è importantissima, ma è giusto ricordare che i risultati, anche a fronte di finanziamenti ingenti e grande impegno dei ricercatori, possono richiedere tempi lunghi. La prevenzione invece dà subito i suoi frutti ed è per questo che dovrebbe diventare fin dai primi anni di infanzia un metodo di vita, un bagaglio culturale basato sulla buona alimentazione e le corrette abitudini. Per esempio dovremmo iniziare fin dalle scuole materne a spiegare ai bambini la bontà e gli effetti benefici dell’olio extra vergine di oliva, e i danni dovuti alla cattiva abitudine di fumare.

Alcool, fumo, alimentazione: secondo lei i giovani oggi sono sufficientemente informati?

Dopo l’educazione civica, a scuola si dovrebbe introdurre una nuova materia, l’educazione sanitaria, che insegni il significato della lotta al fumo, i benefici dell’attività fisica quotidiana e dell’alimentazione corretta. Vanno intensificati gli sforzi per favorire la prevenzione, la cultura della salute e la diagnosi precoce: per esempio il vaccino contro il virus HPV dovrebbe essere diffuso già dalle scuole medie e le giovani ragazze tra i 16 e i 18 anni dovrebbero imparare l’autopalpazione al seno per poi sapere di dover effettuare la prima visita senologica a 25-30 anni e la mammografia a 40 anni annualmente. La diagnosi precoce consente di vincere la malattia quando ha un basso grado di malignità e una ridotta capacità di generare metastasi.

La LILT è impegnata in molteplici attività di sensibilizzazione, come “Guadagnare salute”, progetto in collaborazione con il MIUR, (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca), volto a promuovere nelle scuole la corretta informazione, l’educazione alla salute e la prevenzione dei tumori.

Con il servizio telefonico gratuito SOS LILT raccogliete tante domande e richieste d’aiuto delle persone colpite dalla malattia. Pensa che oggi in Italia ci sia un facile accesso ai farmaci e alle terapie oncologiche più avanzate?

L’accesso è ancora difficoltoso, complici i costi ancora elevati, come quelli dei farmaci più innovativi. Purtroppo la disponibilità delle terapie più avanzate è ancora disomogenea nel nostro Paese e spesso è peggiore al Sud, dove ci si ammala di meno ma paradossalmente si muore di più, anche per una storica carenza di strutture e servizi adeguati. La politica ha il dovere morale di migliorare l’accesso dei pazienti alle cure oncologiche. In Italia si riesce a fermare la malattia all’incirca nel 67% dei casi, ma con le tecnologie diagnostiche e le terapie disponibili potremmo arrivare già oggi a superare l’80% di guaribilità.

 

Qual è il traguardo nella lotta al cancro vorrebbe vedere realizzato presto?

Da senologo vorrei che si raggiungesse il traguardo di mortalità zero” per il tumore al seno. Oggi siamo all’85% di guarigione, ma abbiamo già le conoscenze e le energie per arrivare al 98%.

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