Inaugurata al CNAO una mostra fotografica con oltre 40 scatti di Lorenzo Iorino
PAVIA DIETRO L’OBIETTIVO
20 dic/22
Pavia è protagonista di una mostra fotografica speciale che si snoda lungo i corridoi della sala di attesa trattamenti del CNAO al piano -1. Un vero e proprio viaggio nel tempo con oltre 40 scatti di autentica bellezza, reso possibile grazie alla generosità di Lorenzo Iorino, fotografo pavese che ha messo a disposizione alcune delle sue opere più belle per regalare un'emozione a chi sta affrontando il percorso di terapia al CNAO. L'iniziativa si inserisce nell'ambito di "Usiamo il cuore", calendario di incontri gratuiti che il CNAO offre ai suoi pazienti, familiari e caregiver per favorire il benessere psicofisico durante il percorso di cura.
Ci racconta tutto l’autore della mostra, Lorenzo Iorino.
L’esposizione intende raccontare Pavia restituendo agli occhi dei visitatori l'immagine di una città dinamica, in continua trasformazione. Che arco temporale copre e quali sono, secondo lei, i cambiamenti più significativi che è riuscito a cogliere attraverso i suoi scatti?
Le fotografie che ho esposto al CNAO vanno dai primi del Novecento a oggi. Pavia è una città viva, giovane grazie alla presenza dell'Università, aperta a culture e stimoli diversi e produttivi. Queste qualità peculiari hanno fatto sì che Pavia nel corso del tempo si rinnovasse, migliorasse, diventasse insomma più bella salvando però il fascino prezioso che c'è nelle nostre radici, anche architettoniche. Le modifiche delle architetture sono state viste, riviste e reinterpretate nel tempo non per stravolgere ma per migliorare e abbellire sempre più.
Diffondere espressioni artistiche – come la fotografia – nei luoghi di cura può contribuire a migliorare il benessere psicofisico dei pazienti. Che impatto si aspetta possa avere questa mostra? Quali altri progetti le piacerebbe realizzare al CNAO?
Ho aderito con entusiasmo alla proposta di CNAO di realizzare questa mostra fotografica perché sono convinto che il bello possa elevare e dunque donare emozioni positive. Spero che questa positività possa andare a beneficio e supporto ulteriore del paziente. La positività chiama positività! Magari questa mostra può lasciare nei pazienti un ricordo positivo di Pavia, anche se il motivo che li ha portati qui non è esattamente felice. Con CNAO si è parlato di realizzare dei corsi di fotografia per intrattenere i pazienti durante le attese, è un progetto che mi piacerebbe molto perché il mio lavoro è la mia grande passione e desidero trasmettere questa arte agli altri, amo insegnare a guardare il mondo con occhi differenti, nuovi.
Com’è nata la sua passione per la fotografia? Un consiglio che si sente di condividere con i giovani che vorrebbero fare della fotografia la loro professione…?
Ho questa passione da sempre, da quando ho memoria. Ho imparato questo lavoro sul campo, seguendo i fotografi più grandi di me e "rubando" il mestiere. Adesso si fanno i corsi, si studia, … Una volta era la tua voglia di imparare e di fare che ti guidava nella crescita professionale. Consiglio ai nuovi fotografi in erba di osservare, imparare, provare e sbagliare. Ma soprattutto di imparare a guardare il mondo con stupore e rispetto, di coltivare il senso del bello in ogni sua forma. Le macchine fotografiche al giorno d'oggi sono super tecnologiche e avanzate e aiutano tanto ma dietro al mirino c'è sempre e ancora l'occhio di chi fotografa. Ci vuole un pensiero, un'idea da esprimere attraverso lo scatto.