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Melanomi maligni delle mucose della testa e del collo

Diagnosi, opzioni terapeutiche e sfide future

10 giu/24

Quanto è frequente
I melanomi maligni delle mucose della testa e del collo (HNMM) sono tumori estremamente rari e a bassa incidenza [1]. Nonostante i recenti progressi nei trattamenti terapeutici, la sopravvivenza globale (OS) dei pazienti rimane scarsa (20%-40% a 5 anni), soprattutto per le sottosedi sinonasali [2,3].

Quale trattamento
A causa della rarità e della aggressività di questo tumore (elevata tendenza alla diffusione a distanza) non è stata completamente stabilita ancora una modalità di trattamento ottimale.
La Chirurgia con resezione radicale con margine negativo è solitamente la prima opzione terapeutica seguita da Radioterapia postoperatoria con fotoni (PORT) per migliorare controllo locale e locoregionale [4,5]. Tuttavia, l’impatto di PORT rimane comunque controverso [4) con risultati migliori in pazienti operati radicalmente (R0) rispetto a quelli con margini di resezione risicati o positivi (6,7).

Radioterapia: quando, come e dove 
Per i pazienti non idonei all'intervento chirurgico o non operabili per estensione di malattia, la radioterapia esclusiva con fotoni X(RT) è una scelta attualmente perseguita [4,8] purtroppo con scarsi risultati a causa della radioresistenza intrinseca del melanoma mucoso [9]. Infatti, le cellule del melanoma mucoso sono in grado di riparare in modo molto efficiente il danno sub letale al DNA indotto dalle radiazioni, rendendo queste ultime inefficaci.
Questo meccanismo potrebbe essere potenzialmente superato dalla Radioterapia con Ioni Carbonio (CIRT) [10,11] che combina vantaggi radiobiologici (approssimativamente l’efficacia biologica relativa [RBE] 3 volte più elevata nella regione bersaglio) e fisici, consentendo la conformazione dell’alta dose [9,12] aderente al tumore, con massimo risparmio dei tessuti sani. Ricordiamo che la sede di insorgenza del melanoma mucoso in ambito Head&Neck è sempre critica, data la vicinanza di molti organi a rischio.
Rispetto ai fotoni, la CIRT è stata impiegata negli ultimi due decenni, in molti studi giapponesi che ne hanno confermato la sicurezza e l’efficacia [13,14,15,16] riportando nella sottosede sinonasale e per HNMM rispetto a altri istotipi, un vantaggio anche in termini di sopravvivenza.

Chemioradioterapia
Nonostante che negli studi giapponesi sia stata prevista la chemioterapia concomitante alla CIRT [14], attualmente non è più considerata standard per HNMM a causa dell’attuale scarsità di prove a favore di un qualsiasi beneficio [4].

Immunoterapia
Negli ultimi anni la chemioterapia è stata progressivamente sostituita nel melanoma avanzato dagli inibitori del checkpoint immunitario (ICI) [17,18]. Purtroppo, per i pazienti con HNMM non sono disponibili studi randomizzati e la maggior parte dei dati derivano da studi sul melanoma cutaneo [19,20]. Tuttavia studi retrospettivi [21] hanno dimostrato un potenziale beneficio dalla terapia anti-PD-1, e più recentemente dalla combinazione di anti-PD1 e anti-CTLA4 combinata alla Radioterapia (Fotoni X o Ioni Carbonio) anche nel melanoma mucoso (22). Tuttavia è difficile trarre conclusioni definitive sull’impatto della combinazione di RT e ICI per la scarsa numerosità degli studi, per le dosi diverse di RT e la diversità dei siti tumorali irradiati.
La CIRT ha mostrato tuttavia una migliore immunogenicità in studi preclinici, con particolare efficacia in combinazione con ICI per alcuni tipi di tumore radioresistenti [23,24], e una maggiore attività antitumorale rispetto ai fotoni [12,25]. Nonostante questi incoraggianti risultati pubblicati, l'esperienza sugli esiti della CIRT e dell'ICI nell'HNMM rimane molto limitata. I ricercatori che hanno testato l’associazione [26,27] non riportano, comunque, alcun aumento della tossicità dalla combinazione generalmente impiegata in sequenza e non simultaneamente. 
La combinazione di ICI e CIRT, rispetto a ICI e fotoni X, dovrebbe essere più efficace in considerazione del maggiore potenziale effetto immunogenico riportato per gli ioni carbonio. In questo contesto, è necessario tenere conto del potenziale effetto abscopale della CIRT (potenziamento dell’effetto dell’immunoterapia e risposta clinica anche in sedi non irradiate). Lo studio di questo meccanismo è attualmente oggetto di uno studio multicentrico di fase II non randomizzato, recentemente avviato dal nostro gruppo (NCT05229614) [28].

L’esperienza di CNAO
Tra il giugno 2013 e il giugno 2020 i ricercatori di CNAO hanno trattato 40 pazienti con melanoma mucoso della testa e del collo (HNMM) localmente avanzato con CIRT (29) e ne hanno valutato l'efficacia e la tossicità.
Il 30% dei pazienti hanno ricevuto solo la biopsia, mentre il 70% una resezione chirurgica non sempre radicale (68% con tumore residuo macroscopico alla MRI, indagine rilevatasi molto utile nella valutazione di malattia) prima della CIRT. L'immunoterapia è stata somministrata prima e/o dopo la CIRT in circa la metà dei pazienti, principalmente per la progressione a distanza (89%).
Il trattamento con CIRT si è rivelato sicuro (con dati di tossicità allineati ad altre serie CIRT) ed efficace a livello locale. Interessante è stata l’evidenza che la sia LPFS (Local Progression Free Survival) che OS (Overall Survival) non erano significativamente diverse nei pazienti non operabili rispetto ai pazienti operati, forse a causa dei margini multipli infiltrati supportando l’efficacia della CIRT come trattamento esclusivo nei tumori non resecabili così come nei tumori resecati localmente avanzati, soprattutto in caso di tumore residuo macroscopico dopo l’intervento chirurgico.
Importanza della corretta gestione del paziente Inoltre è emersa l’importanza di gestire i pazienti in ambito multidisciplinare fin dalla prima diagnosi.
Importante curare i pazienti in centri oncologici ad alto volume, con chirurgia altamente specializzata per meglio definire una standardizzazione della mappatura dei campioni chirurgici, in modo da identificare i corretti criteri di selezione dei pazienti, e quindi adeguare i volumi e le dosi della CIRT [30] quando indicata.

Bibliografia
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[28] Cavalieri S, Vitolo V, Barcellini A, et al. Immune checkpoint inhibitors and Carbon iON radiotherapy In solid Cancers with stable disease (ICONIC). Future Oncol. 2023 Mar 28. 10.2217/fon-2022-0503. Epub ahead of print. PMID: 3697457

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