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Al via la collaborazione USA-Italia sull'adroterapia

Mayo Clinic sceglie il CNAO per il primo studio statunitense sugli ioni carbonio

24 nov/23

Il CNAO parteciperà al primo studio clinico prospettico condotto negli Stati Uniti per testare l’efficacia della radioterapia con ioni carbonio (CIRT). Il trial, denominato “PROSPER”, è guidato e promosso da Bradford Hoppe presso la Mayo Clinic in Florida, ospedale top-ranked a livello internazionale, interessato a dotarsi entro il 2027 di un proprio centro CIRT, che sarà il primo negli USA.

I ricercatori americani metteranno a confronto chirurgia (con o senza radioterapia), radioterapia con protoni e radioterapia con ioni carbonio nel trattamento dei sarcomi pelvici ossei. Non potendo ancora disporre di quest’ultima metodica, hanno coinvolto quattro delle più importanti strutture CIRT del mondo, tra cui l’italiano CNAO.

“La collaborazione con Mayo Clinic rappresenta un successo che il nostro centro raggiunge in un’occasione particolare: in questi giorni di novembre, 22 anni fa, veniva ufficializzato l’atto costitutivo della Fondazione CNAO”, commenta il Presidente CNAO, Gianluca Vago. “Da allora abbiamo fatto molta strada e il risultato di oggi ci permette di contribuire al valore di tutta l’oncologia italiana nel panorama internazionale”.
“L’adroterapia – prosegue Vago –, forma di radioterapia che utilizza particelle subatomiche, protoni e ioni carbonio, per trattare tumori difficilmente operabili o radioresistenti, ha visto storicamente gli USA molto attivi nell’impiego dei protoni ma praticamente assenti sul fronte degli ioni carbonio. Negli ultimi anni, invece, è cresciuto molto il loro interesse verso la CIRT e alcuni colleghi della Mayo Clinic sono stati in visita al CNAO per osservare da vicino il nostro lavoro con queste particelle. Oggi, se il più importante ospedale americano decide di costruire un suo centro di adroterapia con ioni carbonio e di avviare uno studio prospettico comparativo su questa metodica, siamo di fronte a un segnale inequivocabile della validità e del contributo decisivo che essa può dare nella lotta ai tumori complessi”.

“PROSPER” è una sperimentazione clinica multicentrica osservazionale che coinvolgerà più continenti (Nord America, Europa e Asia) e si articolerà in tre gruppi, ciascuno dei quali arruolerà circa 30 pazienti affetti da sarcomi delle ossa pelviche. La prima coorte è costituita da soggetti che saranno trattati solo con ioni carbonio, la seconda da pazienti sottoposti a chirurgia (con o senza radioterapia protonica o convenzionale con fotoni), la terza arruolerà pazienti trattati solo con protoni.
Il secondo e il terzo gruppo saranno trattati nelle sedi di Mayo Clinic situate in Florida, Arizona e Minnesota. Il primo, invece, vedrà il coinvolgimento delle strutture extra USA. Dei 14 centri esistenti in Asia ed Europa che offrono radioterapia specializzata con ioni carbonio, ne sono stati selezionati quattro: oltre al CNAO di Pavia in Italia, il QST Hospital di Chiba in Giappone, MedAustron situato a Wiener Neustadt in Austria e l’Heidelberg Ion Beam Therapy Center di Heidelberg in Germania. CNAO è il primo dei quattro ad avere ottenuto l’autorizzazione a partecipare allo studio da parte del proprio comitato etico, il Comitato Etico Territoriale Lombardia 6.

Endpoint primario del trial sarà confrontare come varia, nell’arco di un anno, la qualità di vita dei pazienti trattati con CIRT rispetto a quelli che hanno subìto interventi chirurgici. Per il sarcoma pelvico che coinvolge l'osso, la chirurgia è lo standard di cura ma si associa a diverse sequele anche molto invalidanti e a una ridotta qualità di vita funzionale (QOL).
Obiettivo secondario sarà invece mettere a confronto l’efficacia dei soli ioni carbonio rispetto a quella dei soli protoni. Il trattamento con radioterapia a fotoni e protoni è associato a ricadute. La radioterapia con ioni di carbonio può ridurre sia i tassi di recidiva che le sequele del trattamento. Lo studio intende verificare, quindi, anche sul piano clinico, le proprietà radiobiologiche degli ioni carbonio, già dimostrate negli studi preclinici: queste particelle sono in grado di provocare un danno al DNA della cellula tumorale tre volte maggiore rispetto a quello prodotto dai raggi X e non riparabile. Da qui l’opportunità d’impiego della CIRT nei tumori radioresistenti, quali ad esempio i sarcomi della pelvi oggetto del trial.

 

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