Perchè uno sportello come "Parole che Curano" è necessario?

Martina, ci racconta attraverso la propria esperienza perchè uno sportello di ascolto come "Sessualità e Cancro: PAROLE CHE CURANO", possa essere importante per pazienti e loro familiari.

D: Martina, perché pensi che un progetto come “Sessualità e Cancro: Parole che Curano” sia importante?
R: Perché quando ti ammali di cancro, tutti si concentrano giustamente sulle cure, sui controlli, sui farmaci… Ma quasi nessuno ti chiede come stai davvero dentro. La sessualità è un tema che resta un tabù: anche se cambia tutto, spesso non ne parli nemmeno col medico. Io avrei voluto avere un luogo sicuro dove dire le mie paure e capire che non ero sola.

D: Ti andrebbe di raccontare quali sono stati per te i momenti più difficili?
R: La parte più dura è stata vedere il mio corpo cambiare. Non mi riconoscevo più allo specchio, non mi sentivo più donna. E con mio marito all’inizio non sapevamo nemmeno come parlarne, per imbarazzo, per paura di ferirci. Ti senti fragile, e a volte ti chiudi per proteggerti… ma così fai ancora più fatica.

D: Secondo te in che modo uno sportello come questo potrebbe aiutare?
R: Poter parlare con qualcuno che conosce questi problemi, che ti ascolta senza giudicarti e ti aiuta a trovare parole giuste anche con chi ami… sarebbe un sollievo enorme. Anche solo sapere di non dover nascondere certi pensieri fa la differenza. E poi darebbe strumenti anche ai partner, perché spesso soffrono pure loro ma non sanno come affrontarlo.

D: Cosa diresti a chi leggerà questa intervista?
R: Direi di non vergognarsi. Non c’è niente di sbagliato nel chiedere aiuto per vivere meglio la propria intimità, anche durante o dopo una malattia. E a chi può farlo, direi di sostenere questo progetto: perché un luogo così può davvero cambiare la qualità di vita di tante persone, non solo dei pazienti ma di intere famiglie.