CNAO risponde: come si accede alle terapie? Cosa cambia per il Covid-19?
coronavirus: prosegue regolarmente l'attività di CNAO
02 apr/20
Una delle domande che più spesso ci vengono rivolte è: “Come si accede alle terapie del CNAO? E soprattutto, cosa cambia ora che è in atto l’emergenza coronavirus?”. La dott.ssa Elisa Villani fa chiarezza e spiega, passo per passo, il percorso da seguire per poter accedere alle terapie.
“Innanzitutto, è importante sottolineare che tutti i pazienti del CNAO possono accedere al nostro Centro per le terapie. I loro spostamenti sono giustificati, infatti, da motivi di salute e tale motivazione va indicata nel modulo per l’autodichiarazione degli spostamenti del Ministero degli Interni.” La dott.ssa Elisa Villani risponde così a una delle domande più frequentemente rivolte al CNAO in questo periodo. E’ importante sottolineare però che, nel rispetto delle norme fissate dalle autorità sanitarie per il contenimento della diffusione del coronavirus, l’accesso al centro è consentito solo al paziente con l’eccezione dei casi in cui questi non possa muoversi autonomamente e abbia bisogno di essere accompagnato.
Inoltre, spiega la dottoressa Villani, le visite di controllo non urgenti sono state riprogrammate per evitare ai pazienti spostamenti non strettamente necessari in questo periodo. L’accettazione del CNAO sta provvedendo a contattare tutti i pazienti per informarli.
In generale, per quanto riguarda l’iter da seguire per accedere al trattamento, questo varia in base alla tipologia di utenza: pazienti italiani, esteri o pediatrici. I cittadini italiani possono accedere al trattamento tramite il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) oppure in regime di solvenza.
“Il paziente può verificare se la sua patologia è tra quelle trattabili con adroterapia in Fondazione CNAO, accedendo alle pagine del sito dedicate alla verifica preliminare, e/o contattando il numero di telefono dedicato (0382-078 963), a cui un operatore dello staff clinico risponde con orario continuato dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 16” https://fondazionecnao.it/patologie-trattabili
La dott.ssa Villani spiega che, se il caso è potenzialmente trattabile, è richiesto al paziente l’invio della documentazione (clinica e amministrativa) necessaria per la valutazione preliminare. Sul sito del CNAO https://fondazionecnao.it/percorso-di-cura sono elencati documenti richiesti e modalità di invio.
Una volta ricevuta, la documentazione è sottoposta a un’ulteriore valutazione clinica da parte del medico radioterapista, che, in caso di necessità, richiede degli ulteriori esami strumentali (TC, RM, TC-Pet, visite specialistiche) utili a una migliore comprensione del caso. Se l’adroterapia è giudicata indicata è proposto un appuntamento per una prima visita al CNAO.
Dopo la visita il singolo caso è condiviso in riunione collegiale, a cui partecipano i medici radioterapisti, il direttore medico, l’equipe di radiodiagnostica, gli infermieri, e gli specialisti esterni che collaborano con CNAO.
“La riunione collegiale stabilisce definitivamente se il caso clinico è trattabile con adroterapia e in caso positivo comincia l’iter di cura con l’esecuzione degli esami propedeutici al trattamento. Si tratta, nello specifico, della TC necessaria per confezionare il dispositivo di immobilizzazione per il trattamento, con la centratura per l’erogazione mirata del fascio e la risonanza magnetica con mezzo di contrasto”, prosegue Elisa Villani.
Qualche giorno prima del trattamento il paziente è ricontattato per essere informato sul piano di trattamento, la particella che sarà utilizzata, le tempistiche di erogazione della terapia, che variano in funzione della patologia e del trattamento scelto dall’equipe per lo specifico caso. Concluso il trattamento radiante, il medico radioterapista pianifica controlli radiologici e visite di follow-up periodici da effettuarsi al CNAO secondo la tempistica prevista.