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MARTINA RACCONTA IL SUO PROGETTO DI TESI SUL CNAO

UNA CORONA D’ALLORO – LA STORIA
DI MARTINA

21 dic/20

È emozionatissima, Martina, mentre ci racconta il progetto di tesi a cui sta lavorando da diverse settimane. Lei ha 29 anni, frequenta la facoltà di scienze della comunicazione all’Università degli studi dell’Insubria ed è originaria di un piccolo paese in provincia di Como. A gennaio dell’anno scorso la parola “condrosarcoma” ha scosso la sua vita, provando a frapporsi tra lei e i suoi sogni senza però riuscirci. Arrivata al CNAO per sottoporsi ai trattamenti di adroterapia, oggi Martina ha completato il suo percorso e sta bene. In un’intervista ci racconta un progetto che le sta molto, molto a cuore.

Laureanda con una tesi sul CNAO. Martina, tu studi materie umanistiche ma hai deciso di preparare una tesi con un focus scientifico molto particolare. Com’è nata l’idea di questo progetto?

Mentre ero sdraiata sul lettino della sala trattamento tra mille paure e speranze pensavo tra me e me che avrei tanto voluto, un giorno, vedere da vicino e conoscere la tecnologia del CNAO. Sono arrivata al Centro a febbraio dell’anno scorso con in mano una diagnosi di condrosarcoma, un tipo di tumore che si sviluppa nella cartilagine. A un mese dalla prima visita ho iniziato a sottopormi ai trattamenti e ora sono in follow-up. Frequento l’ultimo anno della facoltà di scienze della comunicazione, quando è arrivato il momento della scelta dell’argomento di tesi non ho avuto dubbi.

Di cosa ti occupi esattamente nel tuo progetto?

Nella tesi racconto la nascita e lo sviluppo del CNAO e dei suoi trattamenti, concentrandomi in maniera particolare sulla comunicazione multidisciplinare tra le varie aree medico-scientifiche del Centro e sull’importanza dell’unione dei saperi. Vorrei che il mio lavoro avesse anche e soprattutto un valore divulgativo, per questo ho scelto di adottare un linguaggio che fosse quanto più semplice possibile. Mi piacerebbe raccontare il Centro a chi non lo conosce. In questi mesi si è rivelato prezioso l’apporto della dottoressa Francesca Valvo e della fisica Monica Necchi: sono davvero orgogliosa che due professioniste del loro calibro siano le correlatrici della mia tesi.

A ottobre sei stata in visita al CNAO per raccogliere materiale utile e scattare alcune foto: cos’hai provato quel giorno?

È stata un’emozione unica, scendendo nel bunker dove si trova il sincrotrone avevo i brividi lungo la schiena. Ho potuto approfondire le mie conoscenze e vedere con i miei occhi le straordinarie tecnologie della fisica applicata alla medicina che rendono possibile l’adroterapia. Alcune foto scattate quel giorno verranno inserite nella tesi, altre invece resteranno semplicemente un mio prezioso ricordo.

Cosa vedi nel tuo futuro? Dove ti immagini “da grande”?

Dopo la laurea prevista a febbraio 2021 vorrei trovare lavoro in ambito culturale come organizzatrice di eventi o addetta alla comunicazione ovunque si promuova la cultura, che sia una biblioteca, un museo, un teatro o qualunque altro luogo.

In bocca al lupo, Martina!

Foto di Annalisa Marciani

 

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