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Obiettivo: lo sviluppo di un biomarcatore non invasivo per identificare l’ipossia tumorale a livello individuale

CNAO CAPOFILA DEL PROGETTO COLLABORATIVO EUROPEO HI-ROC

18 dic/24

CNAO coordina e cura il Progetto europeo Hi-ROC per lo sviluppo di un biomarcatore in forma di firma multimodale e non invasiva per identificare l'ipossia tumorale a livello individuale, con la collaborazione di Fondazione IRCCS INT, UKHD/HIT, NEOLYS, LIH, POLIMI, UNIMAAS e con il supporto della Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica, in qualità di funding agency.

L’ipossia a livello tumorale e nel microambiente risulta una delle principali cause di resistenza alla radioterapia convenzionale con fotoni e quindi di fallimento terapeutico. In questo scenario, la radioterapia con particelle pesanti, in particolare con ioni carbonio, si è dimostrata superiore dal punto di vista della distribuzione della dose nel paziente rispetto alla terapia con fotoni e più efficace nell’eradicazione di tumori ipossici radioresistenti. I protocolli di radioterapia attuali in termini di scelta del tipo di fascio di radiazione (fotoni rispetto ioni carbonio) e dose totale sono essenzialmente basati su fattori quali lo stadio del tumore e il tipo istologico piuttosto che su caratteristiche biologiche del tumore, come per esempio l'ipossia.
Sebbene questo approccio semplifichi le decisioni terapeutiche, non sempre consente di ottenere i migliori risultati per i pazienti. Una delle principali sfide che ostacolano l'adozione di approcci personalizzati nella selezione dei pazienti per la terapia con ioni carbonio è la mancanza di un biomarcatore diagnostico o predittivo non invasivo.
Il progetto Hi-ROC mira, quindi, a colmare questa lacuna.

“Per la prima volta – spiega Ester Orlandi, Responsabile del Dipartimento Clinico di CNAO e coordinatore del Progetto – svilupperemo una firma predittiva multimodale basata sull'ipossia per prevedere i risultati oncologici dopo radioterapia curativa, ottimizzando il trattamento con ioni carbonio per tumori ipossici e radioresistenti. Il progetto prevede l’impiego di tecnologie innovative per studiare i meccanismi molecolari dell’ipossia, lo sviluppo di una piattaforma computazionale per testare nuovi ioni su tumori ipossici e l'uso di modelli digital twins per simulare l’effetto della radioterapia. Questo è possibile grazie alla collaborazione con istituti oncologici e di ricerca di prestigio, italiani e europei, e alla collaborazione di FRRB che da sempre promuove la ricerca per una concreta applicazione della medicina personalizzata e sostiene la ricerca tecnologica in modo efficace”.

 

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