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La Dott.ssa Amelia Barcellini, medico radioterapista di CNAO, risponde a 3 domande sull'impatto delle terapie oncologiche sulla salute sessuale

Cancro, Tossicità e Benessere Sessuale

09 ott/23

Il 25 settembre si è svolto in CNAO un evento scientifico residenziale dal titolo "CANCRO E BENESSERE SESSUALE. L’importanza dell’approccio multidisciplinare nella gestione delle tossicità oncologiche nelle neoplasie femminili", un momento di confronto per sintetizzare i dati di letteratura relativi alla tossicità sessuale dei trattamenti oncologici e alla sua gestione, in modo da fornire a tutti gli attori protagonisti del percorso di diagnosi/cura/follow-up della paziente oncologica degli strumenti idonei per poter apertamente affrontare questa problematica e poterla quindi gestire con successo.

Risponde a 3 domande sul tema della tossicità sessuale la Dott.ssa Amelia Barcellini, medico radioterapista del CNAO specializzata in ginecologia oncologica. 

In che modo le terapie oncologiche impattano sulla salute sessuale delle pazienti?

Dopo la diagnosi e le terapie oncologiche, la paziente si trova a relazionarsi con l'immagine di un corpo che visivamente cambia: cicatrici chirurgiche, alterazioni dell’immagine corporea (pensiamo alle chirurgie per le neoplasie mammarie), variazioni di peso, perdita dei capelli, eritemi da radioterapia. Esistono, però, anche altri effetti collaterali non visibili che possono avere un impatto deflagrante nella psiche e nella qualità di vita  della paziente. La chirurgia ginecologica, la radioterapia sulla pelvi, la terapia ormonale e la chemioterapia possono indurre infatti una menopausa iatrogena che si accompagna inevitabilmente a cambiamenti d’umore, vampate di calore, rischio di osteoporosi e patologie cardiovascolari, insonnia, fatigue e sindrome urogenitale, quest’ultima caratterizzata da secchezza vaginale, infezioni urinari ricorrenti, vulvodinia, stenosi vaginale e dispareunia. Tutto questo si ripercuote purtroppo spesso sulla vita di coppia e di relazione, alterandone gli equilibri.

Salute sessuale nelle pazienti oncologiche: perché è importante parlarne?

Grazie al miglioramento delle opzioni terapeutiche, negli ultimi anni la sopravvivenza dei malati oncologici è notevolmente migliorata. Se a questo aggiungiamo che in Italia, per esempio il 41% dei nuovi casi di tumore alla mammella si verifica in giovani donne con età inferiore ai 50 anni e che il tumore della cervice  è il quarto tumore per frequenza nelle donne under 45, è evidente la necessità di una presa in carico multidisciplinare che metta al centro anche la qualità di vita della paziente durante le cure e al termine delle stesse.   In particolare sappiamo che sei pazienti su dieci a seguito di un trattamento oncologico (medico, chirurgico o radiante) per una neoplasia ginecologica o mammaria sviluppano una tossicità sessuale. Nonostante questo la salute sessuale è ancora un argomento poco affrontato nel rapporto medico-paziente. Interessanti a tal proposito i dati di una recente survey (1) in cui l’ 87% dei pazienti sottoposti a trattamento radiante riferiva di aver sviluppato un disturbo sessuale, ma di questi meno del 28% ne aveva formalmente parlato con il radioterapista in ambulatorio. I dati di letteratura inoltre evidenziano che lo specialista sia più predisposto a parlare di salute sessuale con i pazienti di sesso maschile (1-3). Tutto questo sottolinea la necessità di parlarne, di fare formazione sull’argomento (3-5), di censire il fenomeno, e occuparsene attivamente fin dall'inizio del percorso di cura.

In che modo la riabilitazione pelvica può aiutare la gestione della sindrome uro-genitale?

La rieducazione del pavimento pelvico, la riabilitazione ma anche la pre-abilitazione pelvica permettono di migliorare il trofismo, l'elasticità, la lubrificazione e il microcircolo vulvo-vaginale. Questo può ridurre i sintomi della sindrome uro-genitale (6-7) e il distress sessuale, migliorando, quindi, il benessere psico-fisico della paziente oncologica. Per la buona riuscita di questo approccio terapeutico è di fondamentale importanza una continua gestione multidisciplinare che vede l’oncologo (radioterapista, medico e ginecologo) affiancato ad altre figure, quali esperti di riabilitazione del pavimento pelvico, fisiatri, fisioterapisti, psico-oncologi e sessuologi.

  1. Taylor J, Ruggiero M, Maity A, et al: Sexual health toxicity in cancer survivors: Is there a gender disparity in physician evaluation and intervention? Int J Radiat Oncol Biol Phys 108:S136, 2020.
  2. Flynn KE, Reese JB, Jeffery DD, Abernethy AP, Lin L, Shelby RA, Porter LS, Dombeck CB, Weinfurt KP. Patient experiences with communication about sex during and after treatment for cancer. Psychooncology. 2012 Jun;21(6):594-601. doi: 10.1002/pon.1947.
  3. Bräutigam E, Schratter-Sehn A, Kottmel A, Bitzer J, Teleky B, Ucsnik L. Do radiation oncologists talk about sexual health and dysfunction with their cancer patients? Results of the igls-vienna-sexmed-survey. Clin Transl Radiat Oncol. 2020 Jan 31;21:120-126. doi: 10.1016/j.ctro.2020.01.005
  4. Carter J, Lacchetti C, Rowland JH: Interventions to address sexual problems in people with cancer: American Society of Clinical Oncology Clinical Practice Guideline Adaptation Summary. J Oncol Pract 14:173-179; 2018.
  5. Rajotte EJ, Baker KS, Heron L, et al: Sexual function in adult cancer survivors. J Clin Oncol 35:123, 2017.
  6. Barcellini A, Dominoni M, Dal Mas F, et al. Sexual Health Dysfunction After Radiotherapy for Gynecological Cancer: Role of Physical Rehabilitation Including Pelvic Floor Muscle Training. Front Med (Lausanne). 2022;8:813352. Published 2022 Feb 3. doi:10.3389/fmed.2021.813352
  7. Brennen R, Soh SE, Denehy L, et al. Pelvic floor muscle training delivered via telehealth to treat urinary and/or faecal incontinence after gynaecological cancer surgery: a single cohort feasibility study. Support Care Cancer. 2023;31(10):589.
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