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L'intervista a Marco Santinello, docente di Matematica e Fisica all’Istituto Gonzaga di Milano e le impressioni dei suoi alunni

oltre 500 studenti in visita al CNAO

18 mar/23

Venti scuole per oltre 500 studenti. Sono arrivati da tutta Italia per partecipare alle visite guidate dedicate agli Istituti scolastici in occasione del fermo per la manutenzione del sincrotrone.
Il Professor Marco Santinello, docente di Matematica e Fisica all’Istituto Gonzaga di Milano, ha accompagnato i suoi 43 allievi delle classi quinte Liceo Scientifico a vedere dal vivo il cuore pulsante di CNAO, il sincrotone, e ci hanno raccontato a caldo le loro impressioni.

Professore, le sembra che i ragazzi abbiano trovato interessante la visita? Quali sono state le prime sensazioni?

Credo che per i nostri studenti, ma anche per noi docenti, sia stata un’occasione incredibile per vedere da vicino un’eccellenza scientifica e tecnologica italiana. I ragazzi hanno sicuramente compreso che ciò che si fa al CNAO è qualcosa che richiede un altissimo livello di competenza e qualità. Gli argomenti faticosamente studiati in classe possono quindi trovare applicazioni tecnologiche per il progresso e il benessere dell’umanità. Al tempo stesso, è stata molto apprezzata la passione e la professionalità dimostrate dalle guide e dai relatori incontrati.
Ecco qualche commento in diretta:
Gioele - “La fisica è da sempre una passione per me e osservare da vicino come essa possa essere applicata alla medicina mi ha colpito molto. Ho capito davvero che la fisica non è soltanto lo studio di ciò che avviene a livello atomico, ma deve essere considerata anche un mezzo per aiutare vite umane”.
Riccardo: “Ho trovato la visita molto interessante e istruttiva. Il personale CNAO è stato molto bravo, preciso, chiaro e conciso nelle diverse spiegazioni. Ritengo che sia stato anche molto utile vedere come le conoscenze che stiamo apprendendo in questi anni possano essere messe al servizio di persone che ne hanno necessità, mostrando così come la fisica non sia solo una parte del nostro percorso scolastico”.
Vittoria: “Questa visita mi ha fatto capire che la vita a volte è imprevedibile, può presentare ostacoli inaspettati, che possono sembrare insormontabili. Perciò è importante non arrendersi e credere nella scienza per sollevarsi e lottare. Certo, è molto importante avere a disposizione dei professionisti esperti e sicuri, in grado di infondere fiducia e forza per affrontare le cure necessarie. Al CNAO ho incontrato professionisti preparati e umani, persone stupende che prendono a cuore ogni caso come farebbe una madre con un figlio. Da questa visita porto a casa l’amore con cui queste persone pensano non solo al paziente ma anche al nostro futuro, studiando il modo di curare malattie gravi con metodologie sempre più nuove ed accurate”.

Quale momento del nostro tour hanno apprezzato di più e perché?

Le sensibilità degli studenti sono differenti e sicuramente l’orientamento universitario ha giocato un ruolo chiave nell’apprezzamento di questa esperienza. I ragazzi che il prossimo anno si iscriveranno a ingegneria o a fisica sono rimasti molto affascinati dalla vista dell’acceleratore, dalle sue grandi dimensioni, dalla sua complessità e dalla velocità che le particelle raggiungono. I ragazzi orientati su medicina, biologia e biotecnologie invece hanno apprezzato moltissimo le spiegazioni di giovani medici e ricercatori sugli aspetti clinici.

Come è nata l’idea di portare gli studenti a visitare il CNAO? Come siete venuti a conoscenza del nostro Centro e della possibilità di partecipare ai nostri tour?

In passato, negli anni precedenti alla pandemia, avevamo già avuto l’opportunità di accompagnare alcune nostre classi in visita al CNAO. Dopo la sospensione forzata delle visite negli ultimi anni, non vedevamo l’ora di poter nuovamente offrire ai nostri studenti questa opportunità. Personalmente avevo sentito parlare del CNAO durante i miei anni universitari a ingegneria nucleare: sono sempre stato affascinato dalle potenzialità tecnologiche della radioattività e dei fasci di particelle e della possibilità di trattare patologie fino a poco tempo fa considerate incurabili.

Avete fatto un approfondimento in classe prima della visita?

La teoria alla base del funzionamento dell’acceleratore si inserisce molto bene, con le dovute semplificazioni, nel programma di fisica della quinta liceo scientifico. Discorso abbastanza simile per quanto riguarda la parte medica, seppure vi sia purtroppo una carenza di tematiche oncologiche nel programma di scienze della quinta liceo. Per questo motivo, l’aspetto didattico della visita è un valore aggiunto di questa esperienza. Qualche settimana fa abbiamo avuto ospite presso il nostro liceo il professor Lucio Rossi, ordinario di fisica dell’Università Statale di Milano. Nel suo intervento gli abbiamo chiesto di parlare anche dell’attività del CNAO e la sua spiegazione riguardo la peculiarità di questa struttura ha da subito acceso l’interesse dei nostri studenti.

 

 

 

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