Il Progetto di Espansione di CNAO
Giuseppe Venchi - Responsabile
Progetto Espansione
CNAO avrà due acceleratori aggiuntivi che amplieranno le soluzioni cliniche: il primo sincrotrone accelererà fasci di protoni e sarà dotato di una linea d'uscita rotante; la seconda macchina sarà utilizzata per dimostrare l'efficacia clinica della BNCT.
La nuova area per la protonterapia comprende un acceleratore di protoni e una sala di trattamento equipaggiata con gantry, un sistema in grado di far ruotare i fasci di particelle attorno al paziente. Questo consentirà di ridurre i tempi di trattamento e di ampliare le opzioni cliniche.
La testata rotante è particolarmente indicata per:
- il trattamento dei tumori pediatrici, perché permette di colpire la massa tumorale con precisione ancora maggiore, risparmiando i tessuti sani circostanti;
- l’irraggiamento degli organi in movimento, grazie alla capacità di sincronizzare l’erogazione del fascio rispetto ai movimenti del paziente, causati ad esempio dalla respirazione, con una precisione dell’ordine di una frazione di millimetro;
- il trattamento di patologie cosiddette estese, che richiedono un macchinario a largo campo di fascio, in grado di irraggiare superfici più ampie senza dover spostare il paziente.
Sarà inoltre installato, all’interno di uno spazio dedicato alla clinica e alla ricerca medica, un acceleratore compatto di particelle per la produzione di fasci di neutroni. Il nuovo macchinario verrà impiegato al fine di sviluppare la BNCT (Boron Neutron Capture Therapy), radioterapia sperimentale per il trattamento di tumori particolarmente complessi e, potenzialmente, anche di lesioni metastatiche.
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La BNCT si basa sull’interazione tra un fascio di neutroni a bassa energia e il Boro-10, isotopo naturale non radioattivo del Boro (un semimetallo), veicolato all’interno delle cellule tumorali grazie a una molecola, un farmaco che funge da “vettore” (il più utilizzato oggi è la Borofenilalanina-BPA). Il Boro-10 si accumula in misura significativamente maggiore nelle cellule neoplastiche, rispetto a quelle sane, per la maggiore richiesta metabolica delle prime.
Il “bombardamento” con i neutroni e la conseguente reazione nucleare che si verifica in modo localizzato e selettivo, solo in presenza dell’atomo di Boro, libera un’energia capace di distruggere le cellule tumorali. Allo stesso tempo, i tessuti sani, che hanno accumulato solo quantità limitate dell’isotopo, sono risparmiati dai potenziali danni dell’irraggiamento.