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N 3 | giugno 2019
Lisa Licitra nuovo Direttore Scientifico del CNAO Lisa Licitra nuovo Direttore Scientifico del CNAO Medico specializzato in oncologia clinica, responsabile della Struttura complessa di oncologia medica 3 alla Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori di Milano, Lisa Licitra, da aprile, è il nuovo direttore scientifico del CNAO Cosa significa per lei assumere questo nuovo incarico? Quali vantaggi può portare una collaborazione più stretta tra oncologi medici e radioterapisti? Ho sempre pensato che la cura del cancro non potesse essere che affrontata in modo multidisciplinare. Le evoluzioni tecnologiche sono oggi così rapide che non è possibile sapere e conoscere cosa emerge nelle diverse discipline. E’ indispensabile l’integrazione di ognuna di queste per offrire al singolo paziente l’approccio più ragionato che massimizzi i risultati ottenibili. Se questo è auspicabile a livello dei singoli casi a maggiore ragione lo è nel tracciare le strategie di ricerca, soprattutto quella accademica. Assumo questo prestigioso incarico mettendo a disposizione quanto ho imparato in tanti anni di attività sempre e solo in veste multidisciplinare. Ho imparato ad ascoltare le ragioni dell’altro, ho imparato ad apprezzare le professionalità più disparate, ho capito che la collaborazione offre la possibilità di studiare insieme soluzioni non altrimenti singolarmente immaginabili.   Quali sono i punti di forza del CNAO e quale ruolo può assumere nel panorama delle cure oncologiche e della ricerca scientifica sul cancro? CNAO è un gioiello tecnologico e clinico tutto italiano. Cnao rappresenta la punta della ricerca più avanzata della fisica delle particelle applicata alla clinica. Pochi centri al mondo possono contare sulle specifiche competenze delle figure professionali (medici, fisici, ingegneri, tecnici, infermieri, amministrativi…) che ogni giorno vi lavorano. Cnao è e sarà fortemente impegnato nelle collaborazioni con la comunità oncologica per promuovere e sostenere lo sviluppo e la ricerca accademica più innovativa. Quali sono gli obiettivi e le aree su cui lavorerà maggiormente al CNAO? Il sostegno allo sviluppo di protocolli prospettici nazionali e internazionali, l’apertura di ulteriori collaborazioni internazionali e di reti cliniche collaborative europee e nazionali sui tumori rari sono delle priorità. Voglio lavorare inoltre alla costruzione di database “real world data” (i dati che derivano dall’attività clinica al di fuori dei protocolli di ricerca) e allo sviluppo della ricerca preclinica. Lei è autrice di oltre 200 pubblicazioni scientifiche e fa parte di importanti associazioni internazionali come la European Society for Medical Oncology (ESMO) e l’American Society of Clinical Oncology (ASCO), è membro onorario della European Society for Radiation Oncology (ESTRO). L’adroterapia è conosciuta all’estero? Come è percepita dalla comunità scientifica internazionale? Da oncologo medico posso dire che la conoscenza è ancora molto limitata.
Tumore pancreas: servono ricerca e centri avanzati Tumore pancreas: servono ricerca e centri avanzati Più attenzione alla qualità della vita dei pazienti, migliori accessi alle sperimentazioni cliniche e ai centri d’eccellenza: secondo Piero Rivizzigno, dell’Associazione Codice Viola, sono queste le priorità per le persone colpite dal tumore al pancreas Piero Rivizzigno è co-fondatore dell’Associazione Codice Viola che si rivolge alle persone colpite da tumore al pancreas e ai loro famigliari Com’è nata l’associazione Codice Viola? Quali sono i suoi obiettivi? L’associazione nasce dalle esperienze dei tre fondatori, io, Augusto Vico e Daniele Maiolo, toccati negli affetti dal tumore al pancreas che ha colpito persone a noi vicine. Abbiamo voluto creare un’associazione che potesse aiutare i pazienti e le loro famiglie perché nel momento difficile della diagnosi servono informazioni corrette, una “bussola di navigazione” che aiuti a fare le scelte giuste per affrontare la malattia. Il primo obiettivo di Codice Viola è creare consapevolezza sulla malattia, per far sì che le persone siano il più possibile informate sulle terapie e le sperimentazioni disponibili. Il secondo obiettivo è sensibilizzare le istituzioni perché puntino sui centri d’eccellenza, specializzati nella cura di questa patologia. Oggi l’accesso dei pazienti alle cure innovative e alle sperimentazioni cliniche è adeguato, secondo lei? Come andrebbe migliorato? E’ inadeguato perché, a mio avviso, ci sono pochi centri specializzati nella cura del tumore al pancreas e sono concentrati prevalentemente al Nord.  Bisogna favorire il più possibile un approccio multidisciplinare nella squadra medica ovvero la collaborazione tra i medici coinvolti (oncologi, chirurghi, radiologi, endoscopisti, nutrizionisti,…) per individuare il percorso di cura più adatto. Solo una parte dei tumori al pancreas è operabile, quindi pensare che la chirurgia sia la soluzione principale, convinzione ancora diffusa tra molti pazienti, è sbagliato. E’ necessario integrare le migliori le cure disponibili in base alle necessità dei singoli casi. La partecipazione dei pazienti alle sperimentazioni cliniche è difficoltosa: oggi manca per esempio un canale autorevole e aggiornato in cui reperire le informazioni sugli studi in partenza che possono essere raccolte solo attraverso ricerche complicate sui siti delle singole strutture sanitarie. La mancanza di informazioni puntuali contribuisce inoltre ad alimentare la paura infondata che nei trial clinici si pazienti siano trattati da “cavie”, quando in realtà rappresentano importanti opportunità di cura.   Nei percorsi di cura c’è la giusta attenzione alla qualità della vita dei pazienti? Non ancora. Penso siano da migliorare diversi aspetti tra cui il supporto psicologico ai pazienti che molto spesso non fa parte del percorso terapeutico.  Secondo me anche la nutrizione è sottovalutata. In particolare i pazienti colpiti dai tumori esocrini del pancreas, che rappresentano il 95% delle diagnosi, sono soggetti a dimagrimento e perdita della messa muscolare che andrebbero contrastati con una dieta mirata e con basi scientifiche. Nella mia esperienza ho trovato raramente indicazioni precise a riguardo. Più in generale ritengo che negli studi clinici dovrebbero essere introdotti sempre degli indicatori per la misurazione più puntuale della qualità della vita dei pazienti che vadano oltre l’osservazione degli effetti collaterali più evidenti.   Quali sono i vostri contatti? Come possono trovarvi i pazienti? Possono visitare il sito dell’associazione http://www.codiceviola.org/ e il mio blog collegato https://www.tumorepancreas.com/ dove sono indicati i nostri riferimenti.
Una casa per i pazienti del CNAO Una casa per i pazienti del CNAO A Pavia c’è un’abitazione messa a disposizione gratuitamente dalla Servizi Sociali Autogestiti Onlus per i pazienti del CNAO che vengono da lontano e hanno difficoltà a trovare alloggio nel periodo delle cure A Pavia c’è una casa dove i pazienti del CNAO possono alloggiare gratuitamente nelle settimane in cui devono affrontare le terapie: è riservata alle persone che per ragioni fisiche ed economiche hanno particolari difficoltà a trovare un alloggio nel periodo di cura ed è messa a disposizione dalla Servizi Sociali Autogestiti, S.S.A. Onlus, impegnata in servizi di assistenza ai pazienti. L’abitazione si trova a 3 minuti dal CNAO e consiste in un appartamento di 90 metri quadri situato in una villetta bifamigliare. L’agenda delle prenotazioni è gestita da S.S.A. Onlus e da CNAO e chi fosse interessato può contattare ???? S.S.A. Onlus è un’organizzazione di volontariato impegnata in progetti d’assistenza per le persone in stato di fragilità. Si occupa, tra le altre cose, di accoglienza in abitazioni sul territorio del Comune di Pavia, attraverso il progetto "Pavia Accoglie col Cuore", accompagnamento e trasporto dei pazienti verso i luoghi di cura, assistenza domiciliare con personale qualificato, animazione per minori attraverso spettacoli di magia e intrattenimento. S.S.A. Onlus intende intitolare a Erminio Borloni, presidente e fondatore del CNAO, scomparso lo scorso febbraio, l’abitazione riservata ai pazienti del centro.
CENTRO NAZIONALE DI ADROTERAPIA ONCOLOGICA
Str. Campeggi 53, 27100 Pavia - T. +39 0382 0781 - P.iva 03491780965 - CF. 97301200156
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