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I tumori pediatrici

I tumori pediatrici

Dr.ssa Maria Rosaria Fiore - Medico Radioterapista

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Pochi giorni fa abbiamo letto sui giornali di Rebecca, la bambina piemontese, che sarà sottoposta a protonterapia per curare un tumore della base cranica. Come funziona questa terapia sui pazienti più piccoli?

I tumori dell’encefalo sono i più frequenti tumori solidi dell’età pediatrica. Nella maggior parte dei casi, il trattamento vede l’impiego della chirurgia, della radioterapia e della chemioterapia, al fine di controllare la malattia localmente e a distanza.

Lo svantaggio principale della radioterapia è la sua tossicità acuta e tardiva, che è particolarmente grave per il sistema nervoso centrale durante l'infanzia.

Infatti, i rischi di deficit neurocognitivi, ormonali, visivi e dell’udito, sono fra gli effetti tardivi più frequenti. Inoltre, in caso di irradiazione cranio-spinale, è frequente l'alterazione della crescita delle ossa irradiate, oltre ai danni possibili ai polmoni e alla funzione cardiaca con aumento di rischi cardiovascolari e dell’incidenza di ictus in età adulta.

L'adroterapia, grazie alle caratteristiche fisiche delle particelle che depositano la maggior parte della dose al volume tumorale risparmiando i tessuti sani, si propone di ridurre gli effetti collaterali a cui i giovani pazienti possono andare incontro, mantenendo il controllo locale della malattia.

 

Al CNAO è possibile trattare i tumori pediatrici?

Sì, ad oggi abbiamo accolti tre piccoli pazienti, ma in futuro potremmo curarne molti di più. Stiamo infatti lavorando con il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità per estendere l'adroterapia a tutte le patologie trattabili, tra cui i tumori pediatrici. Quando avremo l’ok definitivo i pazienti pediatrici con una chiara indicazione al trattamento radioterapico potranno essere trattati con protonterapia.

Oggi i pazienti pediatrici possono venire da noi con la formula delle “cure compassionevoli”, riconosciuta dal Ministero della Salute per determinati casi selezionati, ma si tratta solo di una soluzione temporanea in attesa della marcatura CE estesa al dispositivo medico CNAO che consentirà di applicare la terapia anche ai pazienti pediatrici.

 

Quali sono i vantaggi dell’adroterapia in questo campo?

La terapia con particelle, come la protonterapia, riduce l’irradiazione sul corpo dei soggetti giovani con lunga aspettativa di vita e di conseguenza riduce, oltre agli effetti collaterali tardivi già descritti, anche il rischio di insorgenza di tumori secondari.

Una delle caratteristiche dei protoni, infatti, è la significativa riduzione di quella che viene definita dose integrale al paziente, responsabile con elevata probabilità di rischio di secondi tumori. Per le sue importanti peculiarità la protonterapia è sempre più presente nei moderni protocolli europei per la cura delle neoplasie pediatriche.

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